Norme redazionali
I contributi accettati sono di due tipi:
1) articoli (soggetti a peer review a doppio cieco);
2) recensioni (valutati dalla redazione).
Articoli
La lunghezza dei contributi deve essere compresa tra i 30.000 e 60.000 caratteri (corpo note compreso).
Il testo va inviato in formato elettronico .doc o docx, in carattere Times New Roman 12; gli articoli devono essere provvisti di un minimo di due abstract (max 200 parole), in inglese, in italiano e nella lingua di redazione dell’articolo (se diversa dalle prime due). Inoltre devono essere corredati da almeno 5 parole chiave in inglese, in italiano e nella lingua di redazione dell’articolo. L’interlinea è di 1,5 sia in corpo testo che in corpo note.
Occorre controllare che non siano rimaste doppie o triple battute di spazio.
Le note sono a piè di pagina; i rimandi di nota sono sempre necessari quando si citano altri testi e vanno collocati prima dei segni di interpunzione.
Il carattere corsivo è utilizzato per i titoli (di volumi, di progetti, di opere d’arte). Non è previsto l’uso del carattere grassetto, del carattere maiuscoletto (se non per acronimi), delle sottolineature.
Si usano le virgolette “alte” nei seguenti casi: per espressioni idiomatiche, per termini usati in accezioni particolari, in caso di citazioni brevi, cioè non superiori alle 3 righe. Non è ammesso l’uso di virgolette a sergente o caporali.
Le virgolette apice singolo ‘........’ vanno utilizzate solo all’interno di altre citazioni. Un intervento esterno all’interno del testo va indicato con le parentesi quadre. Le omissioni vanno segnalate con tre puntini tra parentesi quadre: [...].
Le citazioni superiori alle 3/4 righe vanno in corpo minore (Times New Roman 11), separate dal testo da uno spazio in alto e in basso.
Non è ammesso l’uso dell’apostrofo al posto dell’accento: È e non E’. Occorre ricordare anche la corretta accentazione delle seguenti congiunzioni: perché, benché, giacché, etc.
Per i trattini, si distinguono due casi: per unire due parole (spazio-tempo), si usa il trattino breve senza nessuno spazio, né prima né dopo; per creare un inciso all’interno (sempre a coppia) di una frase si usa il trattino medio, preceduto e seguito da uno spazio (è sufficiente – ma necessario – osservare sempre). Dunque: 1991-1992 e non 1991–1991; e così pp. 31-32.
Per vie, palazzi, piazze e simili si minuscolizza il nome comune: via Cerretani, piazza D’Azeglio, palazzo Sansedoni, ecc. In alcuni casi, quando per esempio il palazzo ha una dignità di monumento, è consigliabile l’uso della maiuscola: Palazzo Pitti, Piazza della Signoria.
Public History è sempre in maiuscolo.
Nelle note a piè pagina i nomi di battesimo vanno indicati per esteso e non puntati; si raccomandano note snelle, se possibile limitate alla sola indicazione bibliografica. Le note prevedono sempre un punto di sospensione finale.
Monografie
Susanna Peyronel Rambaldi, Una gentildonna irrequieta. Giulia Gonzaga fra reti familiari e relazioni eterodosse, Roma, Viella, 2012.
Curatele
Paolo Bertella Farnetti, Lorenzo Bertuccelli, Alfonso Botti (a cura di), Public History. Discussioni e pratiche, Milano, Mimesis, 2017.
Andrea Zorzi, William J. Connell (a cura di), Lo stato territoriale fiorentino (secoli XIV-XV). Ricerche, linguaggi, confronti, Atti del seminario (San Miniato 1996), Pisa, Pacini, 2002.
Come si vede, si omette di precisare giorno e mese in cui si è svolto il seminario e si opta per una descrizione abbreviata: Atti del seminario piuttosto che Atti del seminario internazionale di studi; Atti del convegno piuttosto che Atti del convegno internazionale.
Inoltre se vi sono più autori, essi vanno posti uno di seguito all’altro, omettendo la congiunzione “e”.
Per le curatele in lingua inglese: (edited by).
Eric Hobsbawm,Terence Ranger (edited by), The invention of tradition, Cambridge, Cambridge University Press, 1992.
Per le curatele di testi in lingua francese: (sous la direction de).
Robert Mantran (sous la dir. de), Histoire de l'Empire ottoman, Paris, Fayard, 1989.
Per le curatele in lingua tedesca: (herausgegeben von).
Doris Schmitt, Hans-Jurgen, Schmitt (herausgegeben von), Neue Erzahler der DDR, Frankfurt am Main, Fischer, 1975.
Saggi in miscellanee
Gaye Tuchman, The Symbolic Annihilation of Women by the Mass Media, in Gaye Tuchman, Arlene Kaplan Daniels, James Benét (edited by), Hearth and Home: Images of Women in the Mass Media, New York, Oxford University Press, 1978, pp. 3-38.
Come si vede, pp. e non pag.
Raccomandiamo inoltre: p. 24 e non p.24 (cioè con lo spazio).
Saggi in riviste
Pietro Cavallo, Da Rossellini a Visconti. Cinema e Risorgimento negli anni del miracolo economico, “Meridiana”, 69 (2010), pp. 13-39.
Post in blog o pagina Web
Enrica Salvatori, La Digital History e il mestiere di storico, in “Informatica Umanistica e Cultura Digitale: il blog dell'AIUCD” (16 dicembre 2023) [https://infouma.hypotheses.org/2753], consultato il 13/1/2024.
Video
Serge Noiret, Chi è un Public Historian? (18 giugno 2019) [https://www.youtube.com/watch?v=tdlHlu3qyhc], consultato il 6/2/2025.
Se presente il DOI usare quello al posto della URL
A partire dalla seconda citazione occorre usare la forma abbreviata, che consiste nel cognome dell’autore seguito dalla prima parte significativa del titolo (senza “cit.” o “op. cit.” o puntini di sospensione); nelle citazioni abbreviate si citano i curatori con titoli abbreviati.
Esempi: Peyronel Rambaldi, Una gentildonna irrequieta, p. 74.
Cavallo, Da Rossellini a Visconti, p. 21.
Bertella Farnetti, Bertuccelli, Botti (a cura di), Public History.
Ivi e Ibidem
Per le citazioni ripetute si usano:
Ibidem = per una citazione identica a quella nella nota precedente.
Ivi = per una citazione identica a quella nella nota precedente, ma con numeri di pagina diversi.
Citazioni archivistiche
Gli acronimi figurano senza punti e dovranno essere indicati per esteso la prima volta secondo questa forma: Archivio di Stato di Firenze (d’ora in poi ASFi). Il nome del fondo archivistico deve essere indicato in corsivo, così come quello dell’eventuale serie archivistica.
Abbreviazioni
busta = b.
buste = bb.
fasc. = fascicolo
fascc. = fascicoli
c. = carta
cc. = carte
ins. = inserto
inss. = inserti
r. = recto
v. = verso
ms. = manoscritto
mss. = manoscritti
ds. = dattiloscritto
dss. = dattiloscritti
Immagini
I testi possono essere corredati da immagini o tabelle. Le immagini devono giungere libere da diritti. Per tabelle e immagini è sempre necessaria una didascalia completa di tutti i dati. Le immagini devono essere inviate a parte in formato jpeg o tiff curando che il nome del file sia in questa forma: fig1, fig2, etc. Assicurarsi che nel testo sia chiara la posizione dell’immagine inserendo caduta immagini in questa forma: [fig. 1] [figg. 3-5]
Le immagini dovranno essere fornite a sé, numerate e accompagnate da un file word con didascalie.
Recensioni
Sono gradite anche recensioni critiche a libri, musei, mostre, podcasts, manifestazioni pubbliche (teatro, reenactment, living history, commemorazione, ecc.), media diversi, archivi, prodotti digitali: in questo caso il contributo deve essere compreso tra 5.000 e 15.000 caratteri e può contenere una sola immagine .